Ricordi e sensazioni della chiodatura di Pietra Maura, in Basilicata. Andrea Imbrosciano ce ne parla. Pietramaura è una gemma incastonata nel selvaggio Appennino Lucano, un luogo bello e misterioso. Calcare di ottima qualità, con circa 60 vie di livello basso, medio e medio/alto. La guida è stata appena pubblicata su ClimbAdvisor.

ar. Andrea Imbrosciano
Settembre 2016
I piedi nel vuoto, seduto sul bordo, il corpo stanco, gli occhi ancora increduli per quello che anche oggi siamo riusciti a fare nonostante tutto.
Scrivere di un luogo non è cosa facile, prima bisogna convincersi che sia una cosa buona, per l’ambiente, per il territorio e soprattutto per lei la Pietra.
E’ sicuramente un piacere essere accarezzati, ma lo è quando lo desideriamo, lei è lì inerme, indifesa, finché non decreta però la sua stanchezza, disgregandosi.
I racconti di arrampicata partano quasi tutti da una telefonata, anche questo. Dopo una chiacchierata desiderosa di scoperta e di riscoperta, nasce l’incontro con lei Pietra sì, Pietra Maura. Oppure è lei che ci ha incontrati, visto che già una volta si era stancata di star lì, ma non potendo muoversi ha voluto cambiar forma, franando creando così pareti di inclinazione diverse, massi che sembra ancora oggi vogliano continuare a rotolar a valle ed altri incastrarsi da un fuggi fuggi, senza meta, creando anfratti e grotte, prima del bordo del bosco. Non credo sia ancor in vita qualcuno che l’abbia potuta vedere in doppia veste, ma che fortuna per chi ha potuto.

ar. Andrea Imbrosciano
Basilicata
Un progetto, Basilicata Verticale. sconvolse le tribù dei climber ponendo la regione come precorritrice in ambito di valorizzazione turistica outdoor, al sud. Certo non è che chi già ne percorreva sterrate e sentieri o ne occupava tavoli di osterie e trattorie non la conoscesse. Molti sindaci ne sono orgogliosissimi per non essere in bocca a tutti solo per il petrolio. A molti arrampicatori impigriti e le tribù del sud li ha aiutati ad avere una discreta notorietà.
Stranamente forse perché ancora non aveva scelto l’abito adatto, o come mi disse uno che arrampica di quella provincia: “Il livello della regione è molto più alto degli itinerari lì presenti, quindi inutile”, si sa nel mondo dei Climberniani basta un guru che dice e l’altro non guru fa. Comunque qui a Pietra il signor progetto non si è visto!
Dopo aver cercato invano colui che aveva salito queste placche abbattute etichettato, dalle info sul web, come soggetto creatore di una concezione a metà tra l’arrampicata sportiva e l’alpinismo moderno con protezioni a volte distanti anche nel primo tiro impossibile da integrare. Sicuramente un modo per allontanare i fruitori o più facilmente non aver compreso nulla delle intenzioni dell’apritore. Cosi una variante a destra, un golfare arrugginito su quella di sinistra, poi sostituito, ha dato vita a nuove vie e molte altre sono state aperte negli altri settori. Qui si è trasferita un'idea, trasmesso competenze e passioni.

ar. Andrea Imbrosciano
Da contorno a tutto ciò lo ha fatto il piacere di percorrere lo sterrato in un ambiente bucolico, aereo, sembra di staccarsi dalla realtà. Il rifugio Fontana delle Brecce, Francesca la gestrice ed i suoi amici, ahi noi ormai chiuso! dove l’accoglienza era di casa e l’amore nasceva spontaneo hanno enormemente contribuito. Perché non si dà possibilità alle cose belle di contaminare la terra e poi utilizzarne i frutti? oggi ne resta solo un nome di una via ma non certo per noi, e niente di paragonabile nell’area circostante, con gli occhi ancora increduli per quello che anche oggi siamo riusciti a fare nonostante tutto.
Sono stati giorni importanti, tanto da rendere il rumore del trapano fastidioso. Siamo comunque felici per non aver dissacrato questo luogo.
A tutti noi andrà un grazie, un abbraccio, se si proverà a lasciarlo così, al resto penserà le Pietra disgregandosi.
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