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Marzamemi da visitare

L'articolo continua: cosa vedere a Marzamemi.

Parte 1 / 9
il Cortile di Villadorata
Il Cortile di Villadorata
PJ (Margherita Montoneri)

E proprio il porticciolo,  il simbolo del paese, la cosiddetta “Balata”, dall’arabo “balad”, termine che sta ad indicare le lastre di pietra della pavimentazione, è il centro nevralgico prima della vita lavorativa e poi della vita notturna di Marzamemi. Il caratteristico arco lo separa dalla piazza Regina Margherita, secondo simbolo del paese, costruita per il ritrovo dei pescatori e prospiciente il Palazzo dei Villadorata, elegante ed essenziale edificio in arenaria del ‘700, residenza dei principi signori di Marzamemi che volevano in questo modo avere la possibilità di controllare più da vicino i commerci e il lavoro legato alla pesca e alla lavorazione del tonno. Il borgo fiorì infatti intorno alla tonnara , probabilmente già di origine araba, ma risalente alla dominazione spagnola del 1600, e  in funzione fino al secondo dopoguerra, nonostante che sia stata pesantemente bombardata durante lo sbarco degli Alleati.

Saccheggiato completamente durante la Seconda Guerra Mondiale, il palazzo dei Villadorata conserva però ancora l’ampio cortile, con la sua luce particolare e suggestiva. Di fronte al palazzo, dall’alto lato della piazza, le prime “casuzze” dei primi pescatori: ora sono adibite a locali e case vacanze, ripulite e ristrutturate, ma quando ci bazzicavo da bambina sembrava un viaggio nel tempo in una specie di universo dickensiano trapiantato sul mare. Nella vecchia chiesa della tonnara invece, dedicata alla Beata Maria Vergine del Monte Carmelo, proveniva il chiocciare di parecchie galline: come fosse diventata un pollaio e a chi appartenessero quei pennuti rumorosi fu uno dei misteri della mia infanzia.

Le Chiese di Marzamemi
1) Chiesa Vecchia 2) Chiesa Nuova
Andrea Dell'Agnese

Un’ultima chicca a chi si affaccia sulla diga o sul moletto della Balata scrutando il fondo del mare specie con la bassa marea, noterà gli scogli sul fondale brulicante di vita (acchiappare granchi, pescetti, molluschi, ricci era uno dei nostri divertimenti maggiori, costruivamo piccole nasse con le bottiglie di plastica o saltavamo qua e là coi retini, rischiando di scivolare ad ogni passo). Dando un’occhiata più attenta quegli scogli si riveleranno stranamente regolari, rettangoli o addirittura quadrati: si tratta delle cosiddette “Grandi Latomie di Marzamemi”, cave greche utilizzate fino al periodo bizantino. Venivano utilizzati pioli di legno che l’acqua di mare aiutava a gonfiare rendendo più facile il distacco dei blocchi dal fondo. Uno dei più grandi ha lasciato una specie di piscinetta, quella che viene chiamata la “Zotta mattise” o semplicemente Zotta: lì l’acqua sempre bassa e calda è l’ideale per un bagnetto alternativo specie per i bambini. La spiaggia vera di Marzamemi, la Spinazza, è però più in là, alla fine della diga: ci si andava a tutte le ore, ogni volta che si voleva un bagno rigenerante, ci si facevano lunghe passeggiate fino alla fine, segnata da una piccola barriera rocciosa, chiamata “il bove marino” ritrovo dei ragazzini amanti dei tuffi.

La Spinazza
La Spinazza
PJ (Margherita Montoneri)

Un relitto bizantino e due colonne romane impreziosiscono i fondali più profondi, credo che ora organizzino gite in battello o immersioni, ma all’epoca ricordo che trovare le colonne era l’impresa preferita delle scorribande in motoscafo con lo zio.

E le vacanze passavano così,tra un bagno, una gita in barca o una esplorazione in bicicletta, ma soprattutto in una storia antichissima e bruciata dal sole, la Storia racchiusa anche in un mucchietto di case che un gigante bambino si divertì a lanciare su questo pezzetto di terra affacciato sul mare della Sicilia.

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Marzamemi è una frazione del comune di Pachino, in provincia di Siracusa (Sicilia).

A meno di 5 Km dalla Riserva naturale orientata Oasi faunistica di Vendicari (con libero accesso sulla spiaggia, sentieri escursionistici), e a meno di 50 Km dalle gole della riserva Naturale Orientata Cavagrande del Passibile.

A pochi chilometri da Noto, famosa per la sua architettura barocca, ma anche da Modica, Avola e dalle tante falesie della zona di Ragusa

36.742886, 15.118674

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