Descrizione
L’area di scalata di Subiaco si trova in uno dei luoghi più belli e ricchi di storia dell’Italia: la valle dell’Aniene, dove, nel VI secolo la regola di San Benedetto raccolse la congregazione sublacense. La valle è tuttora dominata dai monasteri di S. Benedetto e di Santa Scolastica, dove i benedettini raccolsero in pergamene miniate le opere del mondo greco e romano, preservandole dalla barbarie delle invasioni e da quella dei fondamentalismi religiosi, e tramandandole fino a noi. I tesori dell’antichità classica custoditi nella biblioteca sublacense fecero di questa valle uno dei più importanti centri culturali dell’Europa Medioevale, e una delle culle del pensiero occidentale moderno. Nella seconda metà dell’800, dopo la presa di Roma da parte dei Piemontesi, il pubblico demanio confiscò i beni dei religiosi e li mise all’asta. I Monasteri furono dichiarati Monumento Nazionale, e il loro ruolo nel panorama culturale internazionale da quel momento fu prevalentemente passivo. Infatti da allora gli splendidi cicli pittorici, i tesori custoditi nella biblioteca e la bellezza del paesaggio fanno della Valle dell’Aniene una delle più importanti località turistiche italiane. Al finire degli anni ’80, però, agli occhi degli scalatori romani le pareti calcaree che fanno da sfondo ai Monasteri rubarono la scena agli affreschi e alle biblioteche. In particolare Stefano Finocchi tentò un assalto alle pareti più spettacolari: la fascia di roccia alta e lunga, che incornicia il Monastero di San Benedetto in cima alla valle. Inutile dire che i religiosi subito chiesero e ottennero il divieto di utilizzare quella parete per fini sportivi. Finocchi dovette accontentarsi di una “paretina" a fondo valle: la Piccola Gemma, oggi in abbandono. Molti anni più tardi, nel 2005, Domenico Intorre e Tonio Pettinella cominciano ad attrezzare il settore “Le Scalette” , un bel muro a canne a fondo valle. Nel 2013, poi, nasce un altro settore a fondo valle, su un bel muro di roccia compatta, ad opera di Domenico Intorre e Gianluca Mazzacano: La Segheria, 500m oltre le Scalette. Tra il 2015 e il 2016, poi, Domenico Intorre attrezza un altro settore a fondo valle, “I Laghetti”, su bei muri di calcare chiaro, a tacche. Tutti i settori hanno in comune un avvicinamento molto breve. Invece lo stile di arrampicata, così come l’esposizione, varia da settore a settore. Nell’area de “Le Scalette” l’arrampicata si svolge pareti prevalentemente strapiombanti, su calcare a canne e buchi, anche se c’è pure qualche bella via su muri verticali o leggermente strapiombanti a tacche. Data l’esposizione a SW, Il settore è frequentabile nelle mezze stagioni, e in estate solo nella prima mattinata. Nel settore “La Segheria” e ne “I Laghetti”, invece, l’arrampicata è old style, su muri leggermente strapiombanti. L’esposizione ad Est consente di frequentare entrambi i settori nelle mezze stagioni per tutto il giorno, e, in estate, il pomeriggio. Perciò d’estate si può arrampicare per qualche ora la mattina a “Le Scalette”, e poi passare a “La Segheria” o a “I Laghetti” nel primo pomeriggio. Le vie della Segheria sono situate su due larghe cenge. Non è indispensabile legarsi, ma certo non è un luogo adatto ai bambini. Invece lo spazio sotto molte delle vie de “I Laghetti” è abbastanza comodo, così come lo è per la maggior parte delle vie de “Le Scalette” (non tutte, però!)
Accesso Stradale
Da Subiaco seguire la SS411 Sublacense in direzione di Altipiani di Arcinazzo. Dopo circa un chilometro si giunge ad un bivio e si prosegue a sinistra sulla via dei Monasteri in direzione di Jenne, percorse poche centinaia di metri svoltare a destra per una stradina asfaltata che scende verso il fiume. L’area “Le scalette” è la prima che si incontra, ben visibile dalla strada. Gli altri sono a seguire. Per “Le scalette” parcheggiare in corrispondenza della caratteristica scalinata in cemento che dà il nome all’area. Per “La Segheria” parcheggiare 500m più avanti, in corrispondenza della segheria. Per I Proseguire per altri 4 Km lungo la strada prima asfaltata e poi sterrata, fino ad un evidente slargo sulla sinistra.