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Aurisina dove la roccia abrasa le dita

Massimo Esposito ci presenta un bel posto dove trascorrere la stagione invernale: la falesia di Aurisina, un piccolo gioiello sulla costa di Trieste.

Aurisina, Settore Ovest,  Massimo Esposito
Aurisina, Settore Ovest
Massimo Esposito

Con aprile la stagione arrampicatoria entra nella sua fase più interessante.

Si comincia a girare per luoghi vicini e lontani cercando vie lunghe e impegnative dove potersi allenare per l'estate alpinistica. Si abbandonano le falesie e le pareti corte e assolate che fanno compagnia durante l'inverno. Si iniziano a lasciare, con grande dolore, gli sci in cantina e il piumino in armadio dando spazio alle scarpette e alle magliette leggere.

Questo è stato un inverno nevoso, freddo e con tante giornate di brutto tempo. Non è stato un inverno da portare a casa vie interessanti e lunghe. Nemmeno una è stata portata a casa. Restano indelebili i ricordi di splendide discese nella neve polverosa, ma anche di cieli grigi e venti tumultuosi che massacravano la faccia e le mani.

Sono questi giorni che spingono a cercare il sole del golfo e la vista dell’azzurro del mare. A cercare il caldo che riflette la roccia bianca e permette anche in pieno inverno, anzi soprattutto in pieno inverno, di stringere appigli ridicoli, per dirla con “l’uomo immortale” e ritemprare le forze in vista di nuove battaglie contro la bora dell’est o gli strapiombi delle Dolomiti.

 

Aurisina, Settore Ovest,  Massimo Esposito
Aurisina, Settore Ovest
Massimo Esposito

 

E’ giusto quindi ricordare, quasi come un tributo dovuto, uno degli ultimi posti per arrampicare della provincia di Trieste. Aurisina con le sue due pareti, falesia nata negli ultimi anni per l'arrampicata sportiva a Trieste, un posto invernale caldo e soleggiato, dove basta un pallido sole per passare molte delle giornate di allenamento invernale.

 

La falesia di Aurisina si caratterizza per una roccia estremamente rugosa e gripposa e per una chiodatura abbondante su quasi tutte le vie. Le difficoltà sono medio alte. Non ci sono tiri veramente facili ma neppure veramente difficili. L'ideale per chi arrampica per allenarsi per le grandi classiche delle Alpi o per gli sportivi da 6b/7a. Nata per il gran paziente lavoro di Emiliano Zorzi, noto autore di svariate guide di arrampicata nonché collaboratore di ClimbAdvisor ed autore delle guide presenti nelle app proprio per questa zona e, naturalmente, mio grande amico, ha riscosso fin da subito un notevole successo fra i climbers locali a cui si sono aggiunti in breve tempo le visite dal vicino Friuli e i sempre presenti sloveni, che amano passare le giornate invernali al sole caldo della costa.

Aurisina, Settore Ovest,  Massimo Esposito
Aurisina, Settore Ovest
Massimo Esposito

Facile e veloce accesso, ambiente bucolico, chiodatura abbondante, roccia perfetta. Un luogo magico per arrampicare d’inverno per chi ricerca il piacere nell’arrampicata.

La falesia è caratterizzata da 2 settori con caratteristiche simili per quanto riguarda il tipo di roccia: un calcare bianco, leggermente strapiombante con appigli quasi sempre molto piccoli. L’altezza varia dai 5/6 metri fino a quasi a 20. Il settore est, il primo che si incontra è caratterizzato da vie con un’arrampicata più varia e meno intensa, mentre il settore ovest presenta vie di continuità con appigli quasi sempre molto piccoli dove il gioco di piedi e la forza delle dita è indispensabile per progredire anche nelle più facili vie di riscaldo.

E come ogni posto che si rispetti ha le sue rogne. Accanto alle vie aperte da Emi ci sono vie per i climber più esigenti, aperte da Ciano, che ben si nascondono nel mezzo delle altre, ma che subito, non appena si iniziano a tenere gli appigli, ci si accorge che è un’altra storia… l’obbligatorio qua non è più per alpinisti che vogliono fare un po’ di forza sulle dita, ma per climber che devono chiudere una via in modo etico. On-sight possibilmente ;-)

Non resta quindi che venire a controllare di persona questa oasi di caldo invernale, non dimenticando piumino e berretto per l’avvicinamento, perché la bora, sopra il ciglione è veramente di casa.

 

Commenti

Lorenzo (non verificato)
Ven, 01/18/2019 - 08:48
admin

Grazie Lorenzo di questa doverosa precisazione. Ma Massimo si è preso la licenza di usare questo mezzo barbarismo (dall'inglese to abrase) perchè voleva proprio richiamare il rasoio.. L'italiano è importante, ma non vogliamo rinunciare alla terminologia colorita della scalata. Qui siamo tutti scalatori, e tra di noi ci capiamo, con buona pace dei puristi. Quindi non correggiamo. Ma pubblichiamo il tuo commento.

Ven, 01/18/2019 - 10:19

In risposta a di Lorenzo (non verificato)

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